Breve storia della Sacra di San Michele

La storia della Sacra di San Michele ha radici molto antiche. Intorno al 983-987 San Giovanni Vincenzo, vescovo di Ravenna, ispirato da una visione dell’arcangelo, iniziò la costruzione della chiesa dedicata a San Michele sul monte Pirchiriano. Il monastero visse la sua stagione più favorevole sotto la guida dei Benedettini, che si impegnarono ad accrescerne la fama e il potere in tutta Europa. A questo periodo fiorente seguirono due secoli di declino con la soppressione dell’ordine benedettino e il quasi totale abbandono del complesso monastico. Una svolta decisiva si ebbe nel 1836, quando il re Carlo Alberto di Savoia affidò la Sacra di San Michele ad Antonio Rosmini e all’ordine da lui appena fondato.

I padri rosminiani sono tuttora i gestori e i custodi dell’Abbazia che, dal 1994, è riconosciuta come monumento simbolo della Regione Piemonte.

Una particolarità non indifferente del luogo è quella di trovarsi al centro della Linea di San Michele, una linea immaginaria che collega i sette principali luoghi di culto dedicati all’arcangelo e si estende dall’Irlanda a Israele. Le leggende narrano che questa linea sia la rappresentazione simbolica della spada di San Michele.

Il progetto per la Sacra di San Michele

Per la prima volta insieme, Spacecannon e Proietta si sono posti l’obiettivo di creare uno spettacolo capace di unire le persone e di fondere misticismo, storia, architettura e ingegneria.

Spacecannon ha messo a disposizione i suoi Leukos per questo progetto, al fine di illuminare la migliore spada di luce possibile.

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