96mo Raduno Nazionale degli Alpini
Biella, Monte Mucrone, Italy
Nel silenzio delle Alpi Biellesi, un fascio di luce tricolore ha attraversato il cielo. Sul Monte Mucrone, la luce ha preso forma come un segno d'identità, trasformando la cima in una bandiera viva, visibile a chilometri di distanza. Tre fasci di luce – verde, bianco e rosso – hanno inciso lo skyline notturno con la stessa nitidezza di un simbolo scolpito nella memoria collettiva: la penna di un cappello alpino, fiera e inconfondibile.
L'intervento è stato ideato dal collettivo creativo Night Life Project per celebrare il 96mo Raduno Nazionale degli Alpini svoltosi a Biella a Maggio 2025.
Il progetto è nato da un'intuizione di Filippo Regis, autore dell'idea visiva: "stavo tornando a casa, era l'alba. Guardando il Monte Mucrone con quella luce, ho notato che una sua parte aveva la forma di un cappello alpino. In quel momento ho immaginato quanto sarebbe stato evocativo illuminarlo con i colori della bandiera italiana. Sapevo che sarebbe stato un lavoro ambizioso e difficile ed ho subito pensato che gli unici che potevano creare la mia visione erano i ragazzi di Spacecannon"
Una sfida che ci ha subito entusiasmato e portato a oltre 1500 metri di altezza sfidando freddo, vento e pioggia. Una missione ambiziosa per un progetto iconico a cui non potevamo dire di no.

"Non c'era spazio per l'improvvisazione: dovevamo disegnare qualcosa di perfettamente riconoscibile, ma anche tecnicamente stabile, e soprattutto reversibile. Con Spacecannon abbiamo lavorato come un'unica squadra: ci hanno seguito passo dopo passo, con una disponibilità assoluta e una competenza che ha fatto la differenza." Filippo Regis, Creativo
L'intervento prevedeva l'illuminazione della parte superiore del crinale del Monte Mucrone a oltre 1500 metri d'altitudine, in un'area priva di infrastrutture elettriche, raggiungibile solo a piedi. I proiettori Spacecannon ad alta potenza, trasportati a mano lungo una mulattiera, sono stati posizionati a terra e regolati in loco con un sistema di puntamento ottico micrometrico. L'obiettivo era ottenere fasci di luce compatti, allineati e visibili da tutta la città, con un'illuminazione chiara ma mai invadente.
La luce è rimasta accesa tre notti, per poche ore, nel rispetto del paesaggio e della fauna locale.
Prima dell'installazione sono stati effettuati sopralluoghi e monitoraggi con telescopi a lunga esposizione, per accertare l'assenza di specie protette, in particolare rapaci notturni.
Il risultato ha superato ogni aspettativa.
Ma è stata la risposta della città a raccontare davvero la portata dell'evento: dal primo momento in cui il Monte Mucrone si è trasformato in un totem luminoso, sono arrivate centinaia di immagini, condivisioni spontanee e testimonianze visive da ogni angolo del Biellese.
La luce ha fatto ancora una volta la sua magia: è diventata narrazione, legame, identità che ha ricordato a tutti che quando tecnologia e visione si incontrano, è possibile far parlare anche le montagne.
Per il progetto "Raduno degli Alpini" Spacecannon si è occupata dell'illuminazione del monte Mucrone utilizzando la tecnologia Xeno. I proiettori utilizzati sono stati IREOS 7000W per il rosso e il verde della bandiera mentre per il bianco è stato utilizzato il Leukos 7000W. La differenza dei 2 proiettori risiede nel fatto che l'Ireos è dotato di cambia colore meccanico a filtri dicroici mentre il Leukos è ottimizzato per la luce bianca e non può generare colori in nessun modo.
Inoltre siccome il Leukos è dotato di un'ottica più precisa, ci ha consentito di ottenere una tricolore con i tre colori separati in modo netto.
Per quanto riguarda le gestione, gli Ireos sono stati controllati insieme tramite DMX512 fornito dalla società di service "lighting in sound" mentre il Leukos è stato acceso manualmente ogni sera.
Spacecannon ha dato supporto all'installazione durante il setup dell'impianto aiutando il personale in loco a collegare i proiettori all'alimentazione, installando le delicate lampade allo xeno e durante i puntamenti e la messa a fuoco dei fasci luminosi.

