Lighting for Genova
Genova, Italy
Un gesto di luce può cambiare il volto di una città.
Nel 2021, l'ambizioso progetto Light for Genova ha trasformando due piazze dimenticate del centro storico in luoghi vivi, accoglienti e condivisi.
Nato da un'idea di Stefania Toro e portato avanti da un team di progettiste della rete Women in Lighting e con il supporto tecnico anche di Spacecannon.
L'intervento ha previsto installazioni luminose permanenti in nove piazze storiche, ciascuna con un'identità propria, per restituire agli spazi un ruolo attivo nella vita quotidiana urbana.
Tra queste, Piazza Don Gallo e Piazza Stella sono state affidate a Spacecannon come partner tecnico, contribuendo alla realizzazione di soluzioni complesse, innovative e profondamente legate al territorio.
In Piazza Don Gallo, progetto pilota dell'intero programma, la luce è diventata memoria.
Al centro della piazza, una seduta esagonale in acciaio abbraccia un albero piantato in ricordo di Don Andrea Gallo.Ogni lato della seduta riporta una parola incisa, come "comunità" o "partecipazione", retroilluminata da una lente progettato ad hoc da Spacecannon per ottenere una proiezione ampia, uniforme e leggibile.
Il progetto, frutto della collaborazione con il nostro team tecnico e l'architetto Stefania Toro, ha richiesto un lavoro di precisione straordinario: dalla realizzazione di un modello in scala della seduta fino alla progettazione ottica di un fascio che potesse adattarsi ai vincoli geometrici della struttura.
L'installazione, attiva dal 2021, continua a essere vissuta, segnalata e curata dalla comunità locale, che l'ha riconosciuta come parte integrante dello spazio urbano. Le proiezioni, visibili sul suolo in sei lingue differenti, rispecchiano la composizione multiculturale del quartiere e ne amplificano il messaggio inclusivo.
Per la coordinatrice del progetto, la riuscita del progetto non è solo estetica, in gioco non c'è solo la luce: "Quando due ragazzi hanno letto la parola 'comunità' tradotta nella loro lingua, ci hanno chiesto se fosse davvero per loro. È lì che ho capito che avevamo colto nel segno"

"L'obiettivo reale non era illuminare le piazze, ma restituirle alle persone. La luce può essere accoglienza, può essere linguaggio, può essere identità. Abbiamo scelto di lavorare con partner capaci di ascoltare, sperimentare e mettersi in discussione, in tutto ciò Spacecannon non è stato solo un fornitore; è stato parte integrante del progetto, ci ha saputo ascoltare, guidare, consigliare mettendosi in prima linea." Stefania Toro, Light Designer
Nel progetto di light design di Piazza Stella, coordinato da Beatrice Bertolini e Marta Mannino, l'intervento ha unito estetica, funzionalità e interazione.
Le sedute perimetrali ospitano proiettori RGB capaci di generare ombre colorate sulle facciate, attivate dal passaggio dei pedoni tramite sensori di presenza.
Anche in questo caso Spacecannon non si è limitata alla fornitura, ma ha preso parte alla programmazione degli scenari, alla calibrazione dei sensori e alla messa a punto di un sistema dinamico che lavora con la luce come linguaggio narrativo.
Il progetto ha richiesto un lavoro multidisciplinare continuo, con test notturni, risoluzione di problematiche tecniche e adeguamento costante ai vincoli paesaggistici imposti dalla Soprintendenza.
Impegno e sforzi che hanno dato i loro frutti e sono stati riconosciuti sotto più punti di vista.
Lighting for Genova ha ottenuto riconoscimenti internazionali, come il Premio UCI per le città innovative e la selezione ufficiale per il Compasso d'Oro ADI.
È diventato un esempio concreto di come la luce possa migliorare la qualità della vita urbana, promuovere inclusione e creare luoghi di benessere; diventando anche la prova che, quando progettisti e aziende lavorano insieme con apertura e fiducia reciproca, ogni spazio può diventare racconto, segno, esperienza.
Spacecannon si è dedicata alla progettazione e fornitura di un sistema di illuminazione a LED capace di focalizzare le scritte incise su una panchina di forma esagonale al centro della piazza per proiettarne la luce sagomata al suolo.
In questo caso la sfida consisteva nel progettare un illuminatore di potenza esigua ma sufficientemente collimato da poter ottenere delle scritte al suolo create con la luce perfettamente leggibili.
L'illuminatore inoltre doveva essere resistente alle intemperie e resistente a possibili atti vandalici.
Gli illuminatori proposti e installati sono stati dimensionati per ottenere un assorbimento massimo di 30W per ogni punto luce con un flusso emesso di circa 3800lm a 2700K. Per poter dare dinamismo all'installazione è stato progettato un sistema di relè temporizzati in grado di accendere settori diversi dell'esagono ogni 30 minuti.


