Municipio e Torre
Settimo Torinese, Italia
Illuminare l'identità di una città.
Il progetto di luce per il Municipio e la Torre di Settimo Torinese
Quando la luce diventa un linguaggio civico.
A Settimo Torinese, l'illuminazione architetturale di due simboli cittadini — il Municipio e la Torre dell'acquedotto — non è solo una questione estetica, ma un atto di dialogo con la comunità.
Una necessità che diventa opportunità
Tutto è iniziato da un'urgenza concreta: il vecchio impianto del palazzo comunale era guasto, con solo 7-8 lampade funzionanti su 24. Una situazione che, più che illuminare, oscurava l'identità istituzionale del Comune.
Ma la nuova amministrazione, giovane e orientata all'innovazione, ha scelto una strada diversa: invece di sostituire semplicemente i LED esistenti, ha voluto trasformare la facciata in un mezzo espressivo. Il colore come strumento per comunicare, celebrare, coinvolgere.
Un'illuminazione che sa cambiare volto, ma soprattutto parlare.
La luce come linguaggio pubblico
Con l'aiuto di Sabil, azienda responsabile della pubblica illuminazione locale, è stato coinvolto Spacecannon come partner tecnologico. La prima fase ha riguardato la facciata del Municipio (2021), seguita dalla torre (2022).
Oggi, l'intero sistema è gestito localmente dal personale comunale grazie a software ESA2 ed ESA Pro, che permettono la programmazione autonoma delle scene. La luce diventa così un linguaggio, disponibile ogni giorno, pronto a rispondere a eventi, campagne sociali, ricorrenze istituzionali.
"Volevamo una luce che parlasse alla città. Ora ce l'abbiamo."
— Giuseppe Forti
Un calendario luminoso, condiviso e partecipato
L'illuminazione segue un calendario codificato: blu per la Giornata dell'Autismo, giallo e nero per i diritti umani, tricolore per successi sportivi. Ma anche personalizzazioni su richiesta di associazioni locali, come la Croce Rossa o realtà sportive.
Un sistema flessibile, che permette transizioni dinamiche, effetti arcobaleno e alternanze rapide, adattandosi alle esigenze senza interventi invasivi.
Dietro la scena: tecnica, vincoli e soluzioni
Tutto è stato realizzato senza opere murarie. Sulla facciata si sono riutilizzati i passaggi esistenti; alla base della torre, sono stati aggiunti proiettori ex novo. Una scelta progettuale efficiente, ma non priva di sfide.
Un fulmine ha danneggiato una centralina, portando a una lunga sostituzione. I due sistemi di controllo (ESA2 e ESA Pro) non comunicano tra loro e l'aggiunta di nuove scene richiede ricaricamenti completi.
Anche l'impatto estetico diurno è stato curato: i corpi illuminanti visibili sono stati mascherati dopo anni, con finiture colorate in tinta con la facciata.
Una comunità che si riconosce nella luce
L'effetto più potente? La risposta dei cittadini. Le immagini della torre e del Municipio illuminati sono diventate virali sui social, alimentando un senso di appartenenza rinnovato.
Non è solo una questione tecnica. È una questione identitaria.
Uno sguardo oltre: proiezioni e futuri possibili
Recentemente si è parlato della possibilità di integrare la proiezione di immagini, ma i costi e la complessità tecnica rendono l'idea difficile da realizzare.
Per ora, la priorità dell'amministrazione resta la manutenzione dell'illuminazione pubblica e l'uso della luce architetturale come valore aggiunto. Anche a Natale, le proiezioni natalizie si integrano con le scenografie luminose esistenti, creando un dialogo continuo tra tradizione e innovazione.
"Ogni colore acceso su quel muro ha qualcosa da dire. Anche quando non parliamo, la luce parla per noi."
— Giuseppe Forti
Prodotti utilizzati
eCOLOR line gen 2
20 W / 40 W / 60 W / 80 W | 1280 lm / 2568 lm / 3852 lm / 5136 lm


